Gli amori finiti... e quelli mai nati

Per chi desidera condividere le proprie esperienze sentimentali finite o mai iniziate.
"La storia non si cancella come gli sms dal telefonino, non si strappa come una foto, non si butta come un regalo tolto dallo scaffale. La storia continua ad appartenerci, ma come tutte le cose del nostro passato. Fa parte ormai del nostro ieri. E noi dobbiamo andare avanti. (...) Viviamo in pieno il momento di rottura. (...) Eleviamo la rottura a momento creativo!" (D'amore non si muore, Ymaraph 01/05/09)

martedì 16 giugno 2009

Ultime riflessioni su una storia agonizzante

Pagine di diario... di qualche anno fa.

Abbiamo “festeggiato” un anno.
Speravo di vivere in un modo diverso questi giorni, speravo in una relazione forte e un’intesa magica, speravo…
E ora cosa mi ritrovo?
Una persona che non riconosco e che non solo non riesce a capire come sto male, ma che non si sforza nemmeno un po’ per scoprirlo.
Dice che mi ama, ma non ha alcun interesse per la mia felicità. Eppure per essere felice non vorrei tanto: ormai pensavo di conoscere il suo caratteraccio e di poter superare tutto con il nostro grande amore… mi sarebbe bastato che rimanesse così com’era. Invece, oltre a suoi vecchi difetti, ora è freddo e cinico, distaccato, ancora più egoista di prima e il suo unico modo di scherzare è prendere in giro i miei “patetici sentimentalismi”.
Io per lui sono pesante, opprimente, patetica. Non so come faccia a non capire che io mi sto stancando di lui.
Ad essere infelice con lui preferisco essere infelice da sola: almeno non devo dar conto a nessuno.
Si potrebbe obiettare sulla fragilità del mio amore, ma io di chi mi sono innamorata? Non riesco a capire chi ho accanto.
Sarebbe stato meglio che non ci fossimo più sentiti dopo quella litigata: a volte è meglio il silenzio e l’interrogativo, almeno speranzoso, rispetto ad una progressiva scoperta di un’amara verità.
L’amara verità è che lui non è quello che io credevo e volevo. Non cerca di penetrare la mia sensibilità, reprime la mia libertà di pensiero e di parola, non perde occasione per farmi pesare quanto io possa essere rigida e/o imbranata e/o poco spontanea e/o patetica e/o pesante.
Insomma, io penso che ciò che ci faccia restare innamorati sia la sensazione positiva che abbiamo con l’altra persona. Io con lui mi sento uno schifo.
Non solo non mi sento apprezzata, ma mi sento continuamente sotto accusa, giudicata… oppure, nella migliore delle ipotesi, derisa (almeno uno di noi due in questo caso ride…).


Qualche mese dopo
(...) Il nostro rapporto ha subito un inarrestabile declino. Malcontenti, freddate, rinfacci… man mano si è perso tutto quello che di bello c’era all’inizio. Ho alternato sforzi per cercare di accontentarlo alla pigrizia e alla stanchezza per questo rapporto agonizzante.
Ora non sto ad aspettarlo. Ora per me può davvero essere finita.
Non ho più niente da sperare in una storia che non dà niente, che distrugge quanto di buono ci possa essere, anche i ricordi.
Ora spero che stia progettando le tue vacanze, fuori… in Islanda, in America o sulla luna. Nel posto più lontano, vai via. Anzi, non m’importa dove: tanto ormai non mi tocca più niente di te. Puoi strappare le nostre foto, cancellare i nostri video, buttare dal balcone i miei regali. Non mi sento più unita a te se non dai mesi passati insieme, alcuni sì belli e travolgenti, tanti altri (troppi) pesanti e grigi.
Il mio tempo non me lo puoi ridare: tieniti pure quello. Conduci la tua vita da fallito in qualche posto che non s’incroci con la mia vita, con qualche stronzetta come meriti, magari anche straniera, che riesca solo a mirare il tuo faccino, senza capire niente di quelle stronzate che ti escono da bocca.
E’ meglio che io continui da sola, cercando di ricostruire la mia persona ridotta in frammenti…


Rimangono solo queste riflessioni scritte di una storia come tante, altrimenti cancellata.



Phaelisia